XXI SECOLO: IL MEDIOEVO È TRA NOI!

Rapporto Censis 2021

PER IL 5,9% DEGLI ITALIANI (CIRCA 3 MILIONI) IL COVID NON ESISTE, PER IL 10,9% IL VACCINO È INUTILE, IL 5,8% È CONVINTO CHE LA TERRA È PIATTA, PER IL 10% L’UOMO NON È MAI SBARCATO SULLA LUNA, PER IL 19,9% IL 5G È UNO STRUMENTO SOFISTICATO PER CONTROLLARE LE PERSONE.

Questi sono i numeri inquietanti dello scenario Italia che emerge dal Rapporto CENSIS 2021. Sembra un paradosso: più la scienza avanza, più l’irrazionalità aumenta.

Se si capisce la fragilità umana anche in epoca supertecnologica, si torna al negazionismo? E chi la pensa così va pubblicizzato e rinforzato dalle luci dei media, è degno di confronto, è meglio ignorarlo, o meglio condannarlo al pubblico ludibrio come esempio quantomeno di scelleratezza, se non di stupidità?

Il dramma è che a tutto ciò si accompagna (o è connessa?) l’irresponsabilità di chi ha ruoli di guida nella scena politica di governo o istituzionali o vorrebbe averli. Non si tratta di goliardate, ma di fenomeni che permeano sempre più e si insinuano nel tessuto sociale e culturale del nostro Paese, determinano comportamenti, direzionano investimenti, alimentano confronti politici su questioni che distolgono l’attenzione da problemi cruciali.

Secondo il Rapporto Censis “L’irrazionale che oggi si manifesta nella nostra società non è semplicemente una distorsione legata alla pandemia, ma ha radici socio-economiche profonde, seguendo una parabola che va dal rancore al sovranismo psichico, e che ora evolve diventando il gran rifiuto del discorso razionale, cioè degli strumenti con cui in passato abbiamo costruito il progresso e il nostro benessere: la scienza, la medicina, i farmaci, le innovazioni tecnologiche”.

Dall’indagine emerge che il capitale umano è sottoutilizzato, le competenze sono dissipate, giovani e donne si confermano più penalizzate dalla crisi e i loro tassi di occupazione vedono l’Italia tra gli ultimi paesi europei. L’unico dato positivo è “la riscoperta della solidarietà. Un terzo degli italiani ha partecipato a iniziative di solidarietà legate all’emergenza sanitaria, aderendo alle raccolte di fondi per associazioni non profit, per la Protezione civile o a favore degli ospedali”.

Il quadro generale è quindi pesante.

Dopo il periodo buio e l’oscurità del Medioevo venne il Rinascimento.

 Costruiremo in Italia nuova luce, nuova razionalità e intelligenza emotiva diffusa, valore e fiducia anche nella scienza con la sua relatività e nelle competenze? Le responsabilità da assumere riguardano anche ognuno di noi, così anche le azioni in tal senso, pure nella dimensione professionale di ciascuno e nella cura di essa.

Per leggere il Rapporto CENSIS in sintesi clicca qui.

PER DONNE DIGITALI SENZA FRONTIERE

donne digitali senza frontiere

Ho partecipato con molto piacere al Festival Informatici senza Frontiere, quest’anno D come Digitale, e a proposito del mio intervento Oltre Matilda verso il digitale: leadership e soft skills, sono stata intervistata da Paolo Gervasi, toccando anche aspetti più ampi.

Non esiste più una differenza sostanziale, spazio-temporale, tra le diverse dimensioni della vita adulta. Tutto è contemporaneo e ovunque, a seguito della connessione permanente.

Sfumano i confini tra tempo privato e tempo del lavoro. Spesso per molti è un problema, seppure per il lavoro intellettuale ciò può comportare un maggiore potenziale di innovazione.

E su questo, il rapporto tra le donne, scienza e digitale indica ostacoli, strade e strumenti possibili. Ecco la conversazione pubblicata sulla Rivista che ha accompagnato il Festival.

ESSERE GENITORI: BELLO SÌ, MA COMPLICATO.

equilibrio tra tempo lavoro, tempo privato e genitorialità

Si sta diffondendo una nuova «cultura della genitorialità» che mette in evidenza nuove aspettative e prospettive, responsabilità e nuovi vissuti: mamme con ambivalenze e sensi di colpa tra figli e lavoro, papà sollecitati a coinvolgimenti emotivi e condivisioni di ruoli che vivono con piacere emotivo o con difficoltà e /o resistenza.

Il tema della cura, relazionale e affettiva, non è certo banale anche perché le attrezzature personali sono legate a culture, schemi, modelli sociali e culturali, storie di vita soggettive: tutti fattori che impattano su vissuti e direzioni di comportamento e che influenzano scelte e dinamiche come persone, genitori e figli.

A ciò si aggiunge un oggi del mondo del lavoro dove il work life balance è un equilibrio difficile: il confine tra tempo lavoro e tempo privato, quando c’è, è molto sottile e faticoso da vivere, il welfare nel nostro Paese è molto indietro anche per le politiche al riguardo.

Contemporaneamente si riflette anche nelle istituzioni e tra studiosi su cosa sia la famiglia, la «buona» maternità e paternità, come fa anche Saraceno a proposito di Famiglie in Parole del XXI secolo (Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani), e molte aziende adottano buone politiche a sostegno della genitorialità.

Però, talvolta il senso di inadeguatezza prevale, prende lo sconforto e si rischia come genitori di optare per scelte che – pur fatte in buona fede – hanno conseguenze rischiose per il benessere dei figli, della coppia genitoriale o per sé come persona.

Come aumentare allora consapevolezza e capacità di lettura delle proprie risorse e desideri per fronteggiare le difficoltà e muoversi al meglio di come si è, senza rincorrere modelli utopici di perfezionismo a 360 gradi, soprattutto se come donna ti senti in forte sovraccarico?

Per ridefinire un tuo migliore equilibrio tra tempo lavoro, tempo privato e genitorialità posso darti concretamente una mano. Contattami qui per un primo colloquio conoscitivo.

BENESSERE E STRESS NEL MONDO DEL LAVORO

Benessere lavorativo

Lavorare meno, lavorare tutti” era un vecchio slogan degli anni 70, quando in Europa in molte fabbriche si manifestava per lavorare 35 ore alla settimana e la Volkswagen in Germania fu una delle prime aziende a fare un accordo di riorganizzazione del lavoro, anche sulla base di una riduzione dell’orario di lavoro che fece la storia.

Siamo nel XXI secolo, ora si può lavorare meno e soprattutto lavorare meglio. E sono molte le organizzazioni che guardano oltre all’orario, ragionano più su obiettivi e guardano cioè ad altri fattori che contribuiscono alla motivazione, alla qualità del lavoro, alla qualità della vita delle persone che vivono la propria vita nelle imprese e fuori dalle imprese, e che cercano una soddisfazione più a tutto tondo, non solo sulla base dell’aspetto economico (come da tempo la psicologia sociale e la sociologia del lavoro segnalano, purtroppo poco ascoltate).

Oggi, sia pre che post pandemia, a distanza o in presenza, vanno comunque ripensati sul lavoro gli ambienti fisici, le modalità di relazione interpersonale, le nuove forme di stress che pervadono persone e dinamiche di vita organizzativa, modelli sani di leadership che vanno incentivati e modelli patologici di leadership che vanno arginati, pena il rinforzo di climi tossici di lavoro e inquinanti la vita e la salute anche psicologica ed emotiva delle persone.

Le questioni del benessere lavorativo riguardano un delicato equilibrio, sono più che attuali, vanno coraggiosamente e concretamente affrontate da chi ha responsabilità di gestione HR, a tutti i livelli, e sul tema è importante favorire la consapevolezza delle persone, perché abbiano strumenti e risorse anche individuali a salvaguardia responsabile della vita propria e altrui.

Per approfondire e sapere cosa si può fare,  leggi la sezione del mio sito dedicata al benessere organizzativo e al coaching e counseling.

ATTENZIONE ALLE TRUFFE NELLA RICERCA DEL LAVORO!

come trovare lavoro

Come riconoscere gli annunci fake di lavoro? Di cosa diffidare? Quale atteggiamento aiuta e cosa è sconsigliato? Quali i pericoli in più per le donne?

Su QUANDO L’ANNUNCIO E’ FAKE sono stata intervistata da Alberta Mascherpa sulla rivista SILHOUETTE di novembre che trovi ora in edicola.

Buona lettura e occhio alle truffe nella ricerca del lavoro!

E se hai bisogno di qualche bussola per orientarti meglio nella ricerca di un lavoro, qui puoi trovare alcune considerazioni e consigli utili su come trovare lavoro.

Oltre Matilda, verso il digitale: leadership e soft skill

Intervento di Luciana d'Ambrosio Marri al Festival Informatici Senza Frontiere 2021

È stato questo il titolo del mio intervento di sabato 23 ottobre al Festival Informatici Senza Frontiere 2021 “D come Digitale”.

Un festival che ruota attorno alle riflessioni sull’impatto che l’innovazione ha sulla società e sul suo sviluppo: dal rapporto tra l’essere umano e le intelligenze artificiali alle potenzialità del digitale senza frontiere, a supporto di chi è in condizioni di disagio e emarginazione.

Il mio contributo ha riguardato ciò che blocca e ciò che favorisce la valorizzazione delle competenze delle donne in un ambito scientifico e strategico per lo sviluppo economico e sociale. E qualche “consiglio” per evitare o uscire dalle trappole di percorso…Si tratta di punti di PIL, di democrazia, di vantaggio collettivo per la società.

Molte, infatti, sono le donne che hanno cambiato il mondo della tecnologia, molte le scienziate che hanno segnato la storia, molte di più sono le donne che hanno fatto entrambe le cose ma di cui nulla si sa.

Qualcosa sta cambiando ma le donne nelle STEM – Science, Technology, Engineering e Mathematics – sono ancora troppo poche.  Anche nel mondo digitale c’è bisogno di un nuovo modo di concepire il rapporto tra donne, informatica e scienza, storicamente debole.

Nella società sono ancora molti e forti i pregiudizi che ostacolano le scienziate nei percorsi di carriera, e alcuni pregiudizi si nascondono purtroppo pure nel cuore delle donne, trasformandosi in prigioni interiori da cui può essere difficile uscire.

L’effetto Matilda ha segnato molta storia e può apparire oggi più sfumato. Ora però le donne possono superarlo definitivamente sviluppando competenze hard e soft più mirate ed efficaci per potenziare la propria leadership a vantaggio della società, dell’innovazione. Soprattutto dopo la pandemia, che ha messo al centro valore e necessità di soft skill per affrontare cambiamenti e nuove priorità.

In che modo?  Anche dopo il Festival possiamo parlarne: puoi contattarmi qui per un primo appuntamento conoscitivo (anche online) per fare il punto della situazione delle tue competenze soft ed intraprendere insieme un percorso di empowerment e di autosviluppo.

Puoi vedere e ascoltare il mio intervento e Q&A cliccando qui.

“Father, May I?” – MIA MARKET 13-17 ottobre Roma

Mia Market Roma 2021, intervento di Luciana d'Ambrosio Marri

Venerdì 15 ottobre interverrò come ospite in occasione del MIA – Mercato Internazionale Audiovisivo, durante l’evento dal titolo “Father, May I?” realizzato da WIFTMI – Women in Film, Television and Media Italia, in collaborazione con Visionaire.

“Father, May I?” nasce dalla riflessione su come il retaggio di un sistema patriarcale influenzi creatività e carriera nell’industria audiovisiva, e non solo.

Basti pensare a quanti “padri” incontriamo nel corso delle nostre vite, personali e professionali, e al modo in cui queste relazioni influenzano scelte e carriere.

“Father, May I?” sarà una conversazione non convenzionale condotta da Domizia De Rosa, presidente di WIFTMI, e altre protagoniste, sulla vita, il lavoro e le gabbie del patriarcato che siamo riuscite ad aprire, e quelle che ancora stiamo forzando.

‘Ancora servono gli uffici?’ C’è chi ripensa il lavoro.

lavoro ibrido

Ancora servono gli uffici? Si chiede anche Nikodem Szumilo, professore associato di economia e finanza, University College London, nel focus di settembre dell’Harvard Business Review.

Se ne discute in tanti ambienti, si fanno ricerche sul tema, soprattutto dopo la pandemia, su effetti, paure del contagio, lavoro a distanza, ri-scoperta di una diversa gestione del tempo e del valore del privato. Nelle indagini sono coinvolte associazioni, imprese, manager, le persone che lavorano a tutti i livelli.

Pare che le forme ibride del lavoro abbiano la meglio perché uniscono esigenze e motivazioni differenti in contesti organizzativi diversi.  Si troverà anche in Italia il coraggio di diversificare soluzioni per varie esigenze di organizzazione del lavoro, benessere delle persone e delle imprese alla ricerca di una migliore qualità della vita? Diamoci da fare!

Per approfondimenti clicca qui.