Siete mai stati impostori o loro vittime?

In entrambi i ruoli, nel mondo aziendale o altrove,  sia se avete risposto sì sia che abbiate risposto no,  può essere utile leggere la mia recensione su IMPOSTORI. Storie di inganni e autoinganni, appena uscita su PANORAMA RISORSE UMANE – novembre 2025.

Capire il gioco e le trappole dell’impostura può essere molto utile e attuale… cadere in errore è più facile di quanto si creda! Leggi qui la recensione su IMPOSTORI.

Giro d’Italia dell’Imprenditoria femminile 2025. Sesta tappa.

Ho avuto il piacere di partecipare il 5 novembre alla presentazione de Il Rapporto Imprenditoria femminile: il valore del capitale umano e finanziario. L’analisi è parte del Piano Nazionale dell’Imprenditoria Femminile, gestito da Invitalia in collaborazione con Unioncamere, per conto del ministero delle Imprese e del Made in Italy e finanziato dai fondi europei del Next Generation EU.

Dopo i saluti istituzionali di Andrea Prete, Presidente Unioncamere, Lorenzo Tagliavanti, Presidente Camera di commercio di Roma, Simona Petrozzi, Presidente Comitato imprenditoria femminile Camera di commercio di Roma, i dati sintetici del Rapporto stati enucleati da Tiziana Pompei, Vice segretaria generale Unioncamere e direttrice generale Si.Camera. Quali elementi sono emersi? Rispetto a Comportamenti e fabbisogni delle imprese femminili: le evidenze dell’indagine, ecco qualche dato.

Il 22% delle imprese è a conduzione femminile, se il tasso dell’occupazione femminile raggiungesse il tasso di occupazione maschile il PIL aumenterebbe del 12%. E andrebbero poi considerati gli effetti molteplici su servizi di cura e il volano della occupazione in questi settori. Le imprese femminili sono: più orientate ai servizi, per lo più piccole imprese, soprattutto ditte individuali, più presenti nel Mezzogiorno, più giovanili, meno dedite all’artigianato. Purtroppo, sopravvivono meno. La motivazione delle donne a fare impresa per il 37% è dettata da interesse e passione verso un progetto, dal desiderio di affermazione personale, e poi dalla necessità di trovare uno sbocco lavorativo. Un dato interessante: la famiglia è il primo alleato dell’impresa femminile. Ciò emerge per l’utilizzo del capitale di fonte personale e/o familiare, e per la maggiore difficoltà ad avere un credito rispetto a figure maschili che ricevono una minore richiesta di forme di garanzia.

Un altro dato che fa riflettere: il 50% delle imprenditrici ha paura di fallire, contro il 44 % degli uomini. E da qui si evidenzia l’importanza della educazione al rischio e al rapporto con il denaro (vedi anche educazione finanziaria). Ancora: le imprese femminili adottano più politiche di conciliazione e inclusive. Ma solo un terzo delle imprese femminili investe nella formazione, e solo il 3% investe nella formazione manageriale. Ulteriore dato: quando ai finanziamenti si affianca la formazione le imprese diventano più produttive.

Tutti questi elementi rinforzano la visione da più prospettive portata da speaker che hanno poi animato il confronto. Ecco solo alcuni degli spunti emersi.  La donna come imprenditrice compie un atto di autodeterminazione, e l’università ha la responsabilità di curare sì la formazione tecnico specialistica, ma anche di evidenziare che inclusione è cultura, vedi le prassi adottate da Sapienza stessa in più direzioni (Prof.ssa Polimeni, Rettrice Università “La Sapienza” di Roma); le determinanti del gender pay gap riguardano anche la paura femminile di fallire e l’avversione al rischio, dimensioni che persistono nel tempo, e qui i fattori culturali non aiutano, tant’è che la donna tende a attivare di meno le relazioni con analisti finanziari, mondo dell’imprenditoria e delle banche, quindi la formazione all’imprenditività diventa centrale (Alessandra Micozzi, Professoressa ordinaria di economia applicata Universitas Mercatorum); proprio perché l’impresa femminile nasce ma raramente cresce, va affrontato e risolto il problema della scarsità dei servizi per la conciliazione, quello della drammatica carenza dei servizi anche di cura ( di cui si fanno carico soprattutto le donne)  e bisogna lavorare e investire sull’empowerment femminile, perché è ancora molto diffusa la difficoltà ad esprimere il proprio potenziale (Luigi Gallo, Responsabile BU Incentivi e Innovazione Invitalia). Solo spunti dunque? Direi ben di più. Sono indicazioni concrete di piani di lavoro se vogliamo che l’Italia, ora agli ultimi posti nei Paesi OCSE su parecchi di questi parametri, diventi un Paese vivibile e orientato allo sviluppo sano e sostenibile, per le donne e per tutti. E se vogliamo veramente che si inverta la stagione dell’inverno demografico, dato che da decenni si sa che dove è alta l’occupazione femminile, è alto il tasso di natalità, soprattutto se si accompagna ad essa una politica intelligente e lungimirante dedicata ai servizi alla genitorialità e alla cura delle persone. Ce la faremo?

Qui trovi

il Rapporto completo, il Programma della giornata, il comunicato stampa: https://www.unioncamere.gov.it/focus/presentato-il-rapporto-sullimprenditoria-femminile-italia

Gender Equality Week 2025

Siamo nella settimana europea per la Parità di Genere.

Nel 2025, l’Italia si è classificata all’85° posto nel mondo secondo il Global Gender Gap Report del World Economic Forum, in peggioramento rispetto all’anno precedente. Secondo il Gender Equality Index 2024 del 2025 dell’EIGE, l’Italia si è classificata al 14° posto nell’Unione Europea, guadagnando terreno rispetto al 2024 ma ancora con un punteggio inferiore alla media UE. C’è molto lavoro da fare.

Tanti gli appuntamenti in agenda per partecipare e saperne di più sullo stato dell’arte in Europa e in Italia. Capire per cambiare verso la parità. Solo così si può.

Vedi qui gli eventi a Roma in occasione della Gender Equality Week 2025: https://www.unioneeuropea.it/settimana-della-parita-di-genere-gli-eventi-a-europa-experience-david-sassoli-di-roma/

Competenze 5.0 e I.A. – DONNA ECONOMIA & POTERE 2025

È stato un onore partecipare al lavoro di questo tavolo tra i dodici che hanno animato DONNA ECONOMIA & POTERE – XXV Edizione, convegno annuale istituito da FONDAZIONE MARISA BELLISARIO di cui sono socia con orgoglio e passione. In un luogo speciale di storia e cura, quelli del 17 e 18 ottobre sono stati due giorni di idee, competenze, scambi, passioni, interessi, proposte su tanti temi che a 360 gradi investono la società tutta e su cui le donne danno e possono dare un elevato contributo per alzare il livello qualitativo dello sviluppo produttivo intelligente e sostenibile del nostro Paese. Per particolare B FACTOR sono state anche premiate tre start up fondate da imprenditrici, soprattutto scienziate, che indirizzano competenze e innovazione per il miglioramento della qualità della salute e della vita delle persone, coniugando etica e business. Insomma, grazie col cuore a Lella Golfo, Presidente della Fondazione Marisa Bellisario, a Claudia Cattani Presidente del Comitato Regionale Lazio, a speaker e tutte le persone che hanno reso vivace, interessante e ricca di spessore questa due giorni. Sono occasioni preziose in cui si impara molto allargando la visuale e, se si vuole, si offre anche il proprio apporto.

UNA CERTA IDEA DI LEADERSHIP

Ognuno probabilmente ha una certa idea di leadership. Ma in questo libro ne leggiamo parecchie e autorevoli. Per affrontare complessità, incertezza, business e benessere delle persone e dei territori, etica e sostenibilità, va rivisto l’esercizio del potere e questo va gestito in ottica olistica. Con la mia recensione su Una certa idea di leadership – appena pubblicata sulla rivista di management PANORAMA RISORSE UMANE di ottobre 2025 – potrai approfondire spunti e chiavi per gestire e affinare la tua leadership nel contesto in cui operi e perché può essere molto interessante leggere il libro scritto a più mani da Numeri Uno del mondo delle imprese pubbliche e private.

Leggila qui.

ENTRIAMO NEL MERITO

entriamo nel merito

Merito, demerito, senso del dovere e novità dal Meritometro.

Si possono conciliare meritocrazia e inclusione?

Tra contraddizioni e pratiche sane, leggi qui il mio articolo ENTRIAMO NEL MERITO, appena pubblicato sulla Rivista di Management PERSONALE E LAVORO – Settembre 2025.

MULTITASKING: VANTAGGI E BOOMERANG

Su questo tema leggi il mio articolo appena pubblicato sulla Rivista AVANTI DONNE – Giugno 2025 della Fondazione Marisa Bellisario di cui ho l’onore di far parte.

Il multitasking è una capacità ma può diventare una trappola… Quindi dobbiamo fare attenzione, sul lavoro e nella vita privata. Puoi leggere l’articolo qui oppure qui.

ISTAT 2025: GIOVANI E DONNE NEL MONDO DEL LAVORO E RAPPORTO TRA SCUOLA-GENITORI-ADOLESCENTI

A partire dai dati ISTAT 2025, che per qualcuno fotografano un’Italia Horror,  sono stata intervistata il 31 maggio dal giornalista SIMONE BACCHETTA nel Programma 24 MINUTI in onda su TV CREMONA 1: abbiamo parlato di giovani e donne nel mondo del lavoro e di cosa sta succedendo nel rapporto tra scuola, genitori e adolescenti. Cosa emerge, quali dinamiche e cosa fare?

Rivedi qui l’intervista.

UNA STRAORDINARIA FOLLIA. Storie di disturbi mentali dietro a grandi leader.

una straordinaria follia

Il disturbo dell’umore può rendere migliore chi è leader?

Sì, secondo Nassin Ghaemi, psichiatra accademico.

Con riferimenti a famosi leader, la tesi di questo psichiatra può essere di utile riflessione anche in relazione all’attualità e alle diverse tipologie di leadership espresse nella gestione delle aziende, perché fornisce una ulteriore chiave di lettura, ed esempi storici afferenti più contesti, a chi studia e/o gestisce organizzazioni e istituzioni con ruoli apicali di responsabilità complessa.

Per saperne di più, leggi  qui la mia recensione sul testo, appena uscita sulla Rivista PANORAMA RISORSE UMANE – MAGGIO 2025.