11 FEBBRAIO: GIORNATA MONDIALE DELLE DONNE E DELLE RAGAZZE NELLA SCIENZA

GIORNATA MONDIALE DELLE DONNE E DELLE RAGAZZE NELLA SCIENZA

Ragazze del futuro che vogliono intraprendere e affermarsi in area STEM? Eccole: 

INNOVATIVE, CREATIVE, LEADER, PER LE PERSONE, PER IL PIANETA!

Questa è l’indicazione forte e incisiva con progetti che dalle parole passano ai fatti di womeninscienceday.org

Questa associazione internazionale promuove il ruolo delle donne e delle ragazze nella scienza, come agenti di cambiamento e, anche in vista dell’accelerazione dei progressi verso il raggiungimento dell’SDG 6 (Acqua pulita e servizi igienico-sanitari), la 7a Giornata internazionale delle donne e delle ragazze e l’Assemblea scientifica si concentrerà sul seguente argomento: “Equità, diversità e inclusione: l’acqua ci unisce“.

Inoltre, domani 11 febbraio, si svolge la Conferenza Internazionale MIND THE STEM GAP a cura della Fondazione Bracco dal Padiglione Italiano di Dubai e puoi seguirla qui e anche qui.

E SE IL PARTNER DIVENTA APOCALITTICO?

Che succede nella coppia quando un partner sviluppa una VISIONE CATASTROFICA DELLA VITA E DEL FUTURO e decide di non voler più fare figli? Sono stata ospite di Barbara Palombelli allo SPORTELLO DI FORUM di giovedì 27 gennaio su Retequattro a proposito di un caso di vita di coppia che offre spunti di riflessione su questi terreni, fermo restando la legittimità di scelte o ripensamenti individuali.

Chi è ossessionato da pensieri catastrofici, estremizza la visione della realtà e anche degli eventi negativi possibili che il futuro, proprio perché tale, può innegabilmente riservare. In più queste persone tendono ad avere proprio una visione solo negativa delle cose sempre e comunque. Diventano così quasi sordi verso chi fornisce dati ed esempi che in qualche modo smentiscono il catastrofismo o almeno possono contestualizzarlo con elementi razionali che ridimensionerebbero il buio pesto con cui si può guardare alla vita e al futuro. 

Certo esistono i problemi enormi come il cambiamento climatico, la sovrappopolazione, l’inseguimento del mantra del profitto e dello sviluppo a tutti i costi, permeano il nostro vivere e stanno mettendo a rischio il nostro Pianeta. Molti studiosi e scienziati da decenni lanciano allarmi fondati, molti soggetti con responsabilità aziendali e ancora più alte, quando governano il mondo, agiscono e negoziano ma purtroppo sono ancora pochi gli effetti di tutto ciò per influenzare potentemente e rapidamente il futuro e ribaltare la direzione distruttiva verso cui sta andando il Pianeta Terra.  

Di fronte a questo quadro molti anche durante il lockdown hanno usato il tempo per pensare, rivedere priorità e progetti di vita, hanno sviluppato nuove consapevolezze

Ma qualcuno è diventato fortemente catastrofico nella visione del mondo e di sé. Ciò può produrre profonda angoscia e il vivere una vita quasi autodistruttiva, cieca verso opportunità esistenziali e positive relazioni interpersonali, come se nulla servisse o si potesse fare. Il rischio è vivere entrando in un tunnel da cui è via via sempre più difficile uscire per il mix pericoloso che si crea tra depressione e paura di vivere.

Clicca qui per rivedere la puntata VISIONE CATASTROFICA anche con i miei interventi a LO SPORTELLO DI FORUM giovedì 27 gennaio 

Qui la clip di un momento della puntata del 27 gennaio:

ESSERE MAMMA A TUTTI I COSTI O DONNA MANAGER SENZA FIGLI?

Questo lo scontro/confronto al centro del dibattito nella puntata di FORUM su CANALE 5 di venerdì 21 gennaio dove sono stata ospite di Barbara Palombelli per parlare di questo, di genitorialità e del “fare figli”, una questione che sollecita aspetti emotivi, sociali, culturali, pregiudizi e che in Italia è molto complessa e problematica, anche nel confronto con altri Paesi europei. 

Da un lato la tendenza prevalente da noi è quella di ritardare il momento di fare un figlio, dall’altro si registra negli ultimi anni un perdurante e preoccupante calo della natalità. La situazione pandemica poi non aiuta. C’è comunque anche chi vuole figli a tutti i costi, magari ritiene che sia l’unico modo di realizzarsi come donna, e al contrario c’è chi vuole realizzarsi nel lavoro ed esclude l’idea di fare figli nella vita. E’ chiaro che sono due estremi, ma talvolta proprio questi opposti si scontrano anche a causa di pregiudizi che negano la legittimità delle scelte diverse dalle proprie.  

Ci sono poi diversi elementi che ruotano attorno al tema e che vanno presi in considerazione:

  • elementi culturali: viviamo in una società intrisa di elementi valoriali che hanno  alimentato il pensiero che “solo se sei mamma puoi sentirti veramente donna” e che “la vita di una donna non può dirsi pienamente realizzata senza un figlio”; e quello per cui “sei un vero uomo quando la tua virilità non è messa in discussione” per cui  se ci sono difficoltà alla procreazione si convive comunque con sensi di colpa e crisi di autostima e giudizi esterni pesanti, anche se si affrontano cure costose per coronare un sogno;
  • elementi sociali: la pressione sociale che sentono le donne è fortissima, come se essere madri fosse un dovere, piuttosto che una scelta; e qui leggi, scarso welfare e mondo del lavoro non aiutano; 
  • elementi economici: per fare un figlio è necessario prima essere in grado di mantenerlo, cosa non affatto facile dato il clima di incertezza e instabilità in cui riversa il Paese e si dovrebbe agire sapendo da tempo che dove l’occupazione femminile è maggiore, maggiore è il tasso di natalità!

Fermo restando che fare figli non è obbligatorio, in Italia coloro che decidono di farli non possono contare su un solido sistema di welfare e di servizi per l’infanzia e di sostegno alla genitorialità, come è invece in altri paesi come la Svezia. Inoltre, i giovani fanno sempre più fatica a raggiungere un’indipendenza economica tale da permettere loro di scegliere di diventare mamma e papà, in assenza di servizi sociali degni di essere chiamati così e a disposizione di tutti, dato che i bonus sono insignificanti rispetto alla rete dei servizi vera che servirebbe e che, tra l’altro, creerebbe anche occupazione.

Insomma, c’è ancora molta strada da fare sul fronte genitorialità, che non viene ancora incentivata, ed è necessario intraprendere al più presto riforme sociali e politiche di servizi e welfare che permettano di poter fare una scelta serena. Nel mondo del lavoro molte aziende hanno capito il valore aggiunto che dà la genitorialità anche in termini di nuove competenze che le persone sviluppano quando diventano mamma o papà e per questo hanno sviluppato politiche molto più avanzate di ciò che lo Stato offre.

Clicca qui per vedere la puntata di FORUM del 21.1.2022

Nel frattempo, se hai bisogno di una mano e di una guida per organizzare al meglio il tuo tempo, gestire lavoro e famiglia, sfruttare le tue risorse personali, rivedere le tue scelte per migliorare la tua vita, puoi contattarmi per intraprendere insieme un breve percorso di coaching o counseling che ti aiuti a raggiungere i tuoi obiettivi, sviluppare le tue capacità e gestire le priorità anche nelle dinamiche familiari e professionali. Contattami qui.

Ecco la clip di un momento della puntata del 21 gennaio:

2022: È ora di Percorsi formativi di RESKILLING per riqualificarsi e di UPSKILLING per migliorarsi.

coaching per reskilling e upskilling

Vale la pena investire come azienda per la valorizzazione del personale, utilizzando anche ciò che prevede il maxi piano della formazione che con il PNRR rende disponibile più di un miliardo e mezzo per le imprese che vogliono attuare UPSKILLING E RESKILLING DELLE COMPETENZE.

Ma vale anche la pena investire come singola persona su se stessa col progetto di miglioramento delle competenze soprattutto quelle soft, quelle talvolta invisibili ma fondamentali per gestire al meglio il proprio ruolo attuale o in vista, o che si vuole raggiungere, sia rimanendo nella stessa Organizzazione o sia per affrontare il progetto di un cambiamento di azienda. 

Si tratta di decidere quale direzione formativa è meglio intraprendere: di reskilling per riqualificarsi con nuove competenze per mirare a nuove attività, fare un lavoro differente, o di upskilling per aumentare le competenze nel lavoro che si svolge e potenziare se stessi guardando al futuro sviluppo?

Per individuare la strada più opportuna di coaching di reskilling o di upskilling rispetto ai tuoi progetti e esigenze, contattami e definiremo insieme la direzione formativa di coaching migliore per te e su questa lavoreremo concretamente e in tempi brevi.

Contattami qui.

La mia intervista sull’ARTE DELLA MEDIAZIONE (Rivista OK SALUTE di gennaio 2022).

intervista a luciana d'ambrosio marri sull'arte della mediazione

COMPRENDERE le ragioni dell’uno e dell’altro, AVVICINANDO le posizioni e soprattutto lavorando sulle motivazioni reciproche, AGIRE UN RUOLO DELICATO, ancorato al valore-vincolo della RISERVATEZZA professionale: ecco in che consiste, dal mio punto di vista, costruire una mediazione tra le persone coinvolte. 

Si tratta di LAVORARE SOPRATTUTTO SULLE DINAMICHE DI RELAZIONE e DISTRICARSI TRA LA MIOPIA in cui le parti possono essere scivolate e la VISIONE PROSPETTICA e di lungo periodo. Inoltre, è importante FUNGERE DA BUSSOLA anche per se stessi al fine di MANTENERE UNA DISTANZA EMOTIVA dalle parti coinvolte, pur manifestando EMPATIA COMPRENSIVA verso le ragioni e le emozioni di ciascuno.

L’obiettivo della mediazione è RICOSTRUIRE UN TESSUTO DI FIDUCIA che i soggetti in conflitto hanno perso, o che si è notevolmente sfilacciato, e di CHIARIFICAZIONE DEI BISOGNI E DELLE QUESTIONI in gioco da più punti di vista, al fine di facilitare o una RICOMPOSIZIONE DEL CONFLITTO O UNA ROTTURA PIÙ CONSAPEVOLE, meno buia, in ogni caso più lucida e proficua per le persone coinvolte, NELLE RELAZIONI PROFESSIONALI O NELLE DINAMICHE TRA PARTNER.

  • Sulla rivista OK SALUTE di GENNAIO 2022, che trovi in edicola, leggi la mia INTERVISTA SULL’ARTE DELLA MEDIAZIONE da pag. 26 a pag. 31. 
  • Per approfondire i temi del conflitto in ogni campo e le tecniche per gestirlo vedi il LIBRO CONFLITTI (Ed. Giunti 2019) che ho scritto con Andrea Castiello d’Antonio.

 

Puoi acquistare CONFLITTI in libreria o qui.

MOLLO TUTTO … E RESTO QUI!

Intervista a Luciana d'Ambrosio Marri

A proposito di GREAT RESIGNATION leggi la mia intervista su SILHOUETTE di gennaio 2022 che trovi ora in edicola.

Grande dimissione, dilemma del posto fisso, desiderio di cambiare lavoro: come evitare i salti nel buio?

I dati USA sono significativi, il fenomeno riguarda poco meno di 4 milioni e mezzo di persone che solo ad agosto 2021 hanno lasciato il posto di lavoro.

E in Italia che succede? Le riflessioni delle persone durante i lockdown sono state parecchie, e l’idea del cambiamento lavorativo è oggi più diffusa di quanto si creda…

VAI IN EDICOLA E LEGGI LA MIA INTERVISTA SU SILHOUETTE DI GENNAIO DA PAG. 36 A PAG. 39

XXI SECOLO: IL MEDIOEVO È TRA NOI!

Rapporto Censis 2021

PER IL 5,9% DEGLI ITALIANI (CIRCA 3 MILIONI) IL COVID NON ESISTE, PER IL 10,9% IL VACCINO È INUTILE, IL 5,8% È CONVINTO CHE LA TERRA È PIATTA, PER IL 10% L’UOMO NON È MAI SBARCATO SULLA LUNA, PER IL 19,9% IL 5G È UNO STRUMENTO SOFISTICATO PER CONTROLLARE LE PERSONE.

Questi sono i numeri inquietanti dello scenario Italia che emerge dal Rapporto CENSIS 2021. Sembra un paradosso: più la scienza avanza, più l’irrazionalità aumenta.

Se si capisce la fragilità umana anche in epoca supertecnologica, si torna al negazionismo? E chi la pensa così va pubblicizzato e rinforzato dalle luci dei media, è degno di confronto, è meglio ignorarlo, o meglio condannarlo al pubblico ludibrio come esempio quantomeno di scelleratezza, se non di stupidità?

Il dramma è che a tutto ciò si accompagna (o è connessa?) l’irresponsabilità di chi ha ruoli di guida nella scena politica di governo o istituzionali o vorrebbe averli. Non si tratta di goliardate, ma di fenomeni che permeano sempre più e si insinuano nel tessuto sociale e culturale del nostro Paese, determinano comportamenti, direzionano investimenti, alimentano confronti politici su questioni che distolgono l’attenzione da problemi cruciali.

Secondo il Rapporto Censis “L’irrazionale che oggi si manifesta nella nostra società non è semplicemente una distorsione legata alla pandemia, ma ha radici socio-economiche profonde, seguendo una parabola che va dal rancore al sovranismo psichico, e che ora evolve diventando il gran rifiuto del discorso razionale, cioè degli strumenti con cui in passato abbiamo costruito il progresso e il nostro benessere: la scienza, la medicina, i farmaci, le innovazioni tecnologiche”.

Dall’indagine emerge che il capitale umano è sottoutilizzato, le competenze sono dissipate, giovani e donne si confermano più penalizzate dalla crisi e i loro tassi di occupazione vedono l’Italia tra gli ultimi paesi europei. L’unico dato positivo è “la riscoperta della solidarietà. Un terzo degli italiani ha partecipato a iniziative di solidarietà legate all’emergenza sanitaria, aderendo alle raccolte di fondi per associazioni non profit, per la Protezione civile o a favore degli ospedali”.

Il quadro generale è quindi pesante.

Dopo il periodo buio e l’oscurità del Medioevo venne il Rinascimento.

 Costruiremo in Italia nuova luce, nuova razionalità e intelligenza emotiva diffusa, valore e fiducia anche nella scienza con la sua relatività e nelle competenze? Le responsabilità da assumere riguardano anche ognuno di noi, così anche le azioni in tal senso, pure nella dimensione professionale di ciascuno e nella cura di essa.

Per leggere il Rapporto CENSIS in sintesi clicca qui.

PER DONNE DIGITALI SENZA FRONTIERE

donne digitali senza frontiere

Ho partecipato con molto piacere al Festival Informatici senza Frontiere, quest’anno D come Digitale, e a proposito del mio intervento Oltre Matilda verso il digitale: leadership e soft skills, sono stata intervistata da Paolo Gervasi, toccando anche aspetti più ampi.

Non esiste più una differenza sostanziale, spazio-temporale, tra le diverse dimensioni della vita adulta. Tutto è contemporaneo e ovunque, a seguito della connessione permanente.

Sfumano i confini tra tempo privato e tempo del lavoro. Spesso per molti è un problema, seppure per il lavoro intellettuale ciò può comportare un maggiore potenziale di innovazione.

E su questo, il rapporto tra le donne, scienza e digitale indica ostacoli, strade e strumenti possibili. Ecco la conversazione pubblicata sulla Rivista che ha accompagnato il Festival.